Martedì 25 gennaio, ore 17.30
Alberto Manzi sosteneva la necessità di “fare e disfare”: mettere in movimento il corpo, l’intelligenza, la sensibilità e le mani per riuscire a immaginare, farsi domande, produrre ipotesi e verificarle.
Come fare e disfare “poeticamente” il digitale?
L’emergenza legata alla pandemia ha messo in evidenza l’urgenza di comprendere ed analizzare un fenomeno nuovo, quello della povertà educativa ‘digitale’. Save the Children ha condotto uno studio, per la prima volta nel nostro Paese, teso a definire la povertà educativa digitale e a misurarla attraverso un nuovo strumento, AbCD – Autovalutazione di base delle Competenze Digitali.
Con Parole O-stili ci soffermiamo sulle relazioni, cuore della nostra vita, e sul digitale come strumento per poterle coltivare. Perché vivere il digitale non è una questione naturale: richiede educazione e cultura.
Con
- Carlotta Bellomi, Save the children
- Barbara Laura Alaimo, Parole O_stili
Introduce Clede Maria Garavini, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.